Arriva maggio in vigna e in cantina

Il mese di maggio si caratterizza in vigna per l’avvio delle operazioni di potatura verde. Il fogliame infatti, nell’arco di poco tempo è aumentato in modo molto rapido e comincia ad essere già fitto. In più, tra il groviglio di rami e foglie, spuntano già le infiorescenze.

Per potatura verde si intendono tutte le attività che permettono di regolare e controllare lo sviluppo della chioma della pianta e di trovare il giusto equilibrio tra la superficie fogliare e presenza di grappoli. Nello specifico, parliamo di:

  • spollonatura, eliminazione dei polloni
  • scacchiatura o sfemminellatura, asportazione dei getti infruttiferi 
  • sfogliatura, eliminazione del fogliame in eccesso
  • cimatura, asportazione dell’apice vegetativo delle pianta
  • diradamento dei grappoli.

Tutte queste pratiche, che iniziano nel mese di maggio e proseguono per tutto il mese di giugno, consentono al vignaiolo di selezionare i tralci più adatti alla produzione, eliminando quelli indesiderati. Inoltre, aiutano a creare un ambiente idoneo alla maturazione dei grappoli, regolandone il numero, la disposizione e l’esposizione al sole in base al tipo di vitigno e alla conformazione del terreno. Sfoltire la vegetazione aiuterà infine in tempi di vendemmia, quando i grappoli si troveranno più facilmente in mezzo al fogliame.

 

A maggio quindi si comincia con la spollonatura: vengono eliminati i germogli, detti polloni, che nascono direttamente dal legno nella porzione verticale del fusto e che non portano uva. I polloni infatti, non essendo produttivi, sottraggono energie alla pianta. 

 

Si parte dal piede della pianta: si deve togliere tutto ciò che cresce alla base della pianta pulendo bene il piede. L’unica eccezione si ha quando la pianta è vecchia e si prevede di lasciare un cosiddetto “capo di rinnovo”, un tralcio che andrà a ricostruire la pianta il prossimo anno.

Si passa poi alla pulizia del cordone: è necessario togliere tutti i tralci che crescono sul legno di più di due anni perché saranno sicuramente non produttivi e possono creare ristagni di umidità.

Il buon vignaiolo in questo caso sa riconoscere se ci sono esigenze di rinnovo della pianta, lasciando appositamente qualche tralcio, magari tra un cordone e l’altro.

I tralci che nascono dallo sperone o dal capo a frutto vanno lasciati perché sicuramente produttivi.

Tra i trattamenti da attivare a maggio, la concimazione e i trattamenti contro la peronospora.

In cantina

Continuano i lavori si pulizia e si assestamento dei vini invecchiati in cantina.

La parte di laboratorio è al lavoro con la preparazione dei trattamenti da applicare nel vigneto.